Si trova a sud di Tuscania a circa due chilometri dalla città, presso la piccola chiesa rinascimentale che porta lo stresso nome. Si affaccia a levante su uno splendido pendio da cui si può godere di un impareggiabile panorama sulla valle del fiume Marta. La necropoli si sviluppa su tre gradoni lungo il pendio, al primo livello si trova la famosa Grotta della Regina, subito al di sotto un gruppo di tombe a camera di epoca arcaica e all’ultimo livello le Tombe della Famiglia Curunas e la Tomba del Sarcofago delle Amazzoni di epoca ellenistica. La necropoli fu oggetto di scavi archeologici condotti dalla famiglia Campanari di Tuscania agli inizi dell’ottocento. Conobbe una rivalutazione nel 1967 in occasione di campagne di scavo condotte dalla Soprintendenza Archeologica per il ritrovamento della Tomba del sarcofago delle Amazzoni e della prima Tomba dei Curunas. Infine nel 1970 furono rinvenute la seconda e la terza tomba Curunas. Tutti i reperti si trovano ora al Museo Archeologico di Tuscania.
Tombe Curunas
Le tre tombe furono scoperte durante i lavori di consolidamento del complesso monumentale principale, condotti dalla Soprintendenza tra il 1967 e il 1970. Le Tombe accoglievano le sepolture della famiglia aristocratica etrusca Curunas dalla metà del IV secolo alla fine del II secolo . Si trovano nel terzo gradone della necropoli in buona parte crollate sono prive dei grandiosi frontoni e hanno perso molte delle decorazioni esterne. Gli ipogei avevano infatti un impianto monumentale ben visibile dalla valle perché dovevano testimoniare l’importanza sociale ed economica della famiglia . Gli oggetti rinvenuti costituiscono un raro e prezioso esempio di corredo funerario etrusco come i raffinatissimi bronzi che costituiscono un sontuoso servizio da mensa e la pregevole serie di ceramiche a figure rosse ora conservati al Museo Archeologico di Tuscania.
Grotta della Regina
Prende il nome dalla leggenda narrata dall’ archeologo Secondiano Campanari di Tuscania secondo cui al momento della scoperta su una parete della tomba venne vista l’immagine dipinta di una fanciulla, forse una giovane regina, immagine dissoltasi poco dopo. La Grotta fu resa famosa soprattutto dai racconti di viaggio dello scrittore inglese G. Dennis del 1842. L’ipogeo che fu scoperto scavando una galleria a destra dell’ingresso principale, risale all’epoca ellenistica (IV-II secolo a. C.) e deve la sua notorietà soprattutto alla sua particolare e complessa planimetria . Esso è costituito da un lungo e ripido dromos (corridoio di accesso, scoperto solo nel 1967 durante i lavori di consolidamento del complesso), che immette alla particolare camera sepolcrale dal perimetro piuttosto irregolare all’interno della quale si trovano due colonne poste a sostegno della volta. I numerosi sarcofagi e le suppellettili rinvenuti all’interno al momento della scoperta sono purtroppo andati dispersi. Grande suggestione conferisce alla tomba la presenza di numerosi cunicoli che si dipartono in più direzioni e si sviluppano su tre livelli, ma il loro significato resta ancora da spiegare. Molti ipotesi sono state avanzate ma la particolare struttura di questo ipogeo, che lo rende completamente differente dalle altre tombe ne fa supporre l’utilizzo come luogo di culto. La Grotta della regina con i suoi cunicoli non rappresenta comunque un caso isolato nell’ Etruria si pensi alla tomba di Porsenna a Chiusi e al tumulo della Cuccumella a Vulci. Questa sorta di labirinto già conosciuto nell’ottocento oggi è stato completamente esplorato dal Gruppo Speleologo Emiliano che ha censito e rilevato le numerose gallerie sotterranee alcune delle quali si richiudono su se stesse o si allargano in piccole stanze quadrate. La scoperta più rilevante riguarda due dei lunghi cunicoli che al primo e al secondo livello, si dipartono nella stessa direzione verso l’interno. Quello del primo piano occluso da strati di sedimenti depositatisi nel corso dei secoli lascia intravedere che dall’altra parte prosegue ancora per un lungo tratto. Il cunicolo del secondo livello è invece ostruito da una frana.
Tomba del Sarcofago delle Amazzoni
Si trova nel terzo gradone è composta da due camere disposte sullo stesso asse parzialmente crollate a causa della particolare friabilità del tufo in cui fu scavata. Deve il nome ad un particolare sarcofago oggi conservato al Museo Archeologico di Tuscania con scene di Amazzonomachia, realizzate sui lati della cassa. Purtroppo ormai privo di coperchio risale alla seconda metà del IV secolo a.C.
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