DOVE SI SOSTIENE CHE LA ROCCA DI TUSCANIA SORGEVA SUL COLLE DI POGGIO E COINCIDEVA CON LA RESIDENZA DEI SIGNORI CHE DOMINARONO LA CITTÀ NEL XV SECOLO. Nonostante il tuscanese Francesco Giannotti (narratore prezioso ma approssimativo) scrivendo del colle di Poggio nella sua Storia di Tuscania, affermi: “… nella quale era anticamente la Roccha, della quale sebbene non ne resta pur minimo vestigio, pur nondimeno al luogo dove soleva essere vicino alla porta detta hoggi del Poggio, segli dice ancor la piazza della Roccha…”; è difficile oggi sostenere tale affermazione, che si sospetta fra l’altro sia alla base di successive ripetizioni e testimonia un modo di ragionare superficiale. Sarebbe a dire che, siccome si ha notizia dell’esistenza nel passato di una Rocca e visto che esiste una piazza denominata ‘della Rocca’, lì prospiciente doveva sorgere la stessa, senza tener conto in complessivo di molte altre notizie sulla sua storia.
Da molti storici locali le residenze in Toscanella di P. Orsini e A. Tartaglia, signori della città nel primo ventennio del Quattrocento, sono spesso indicate come loro roccaforte, ma che tali palazzi o residenze siano state due e distinte (seppure diverse nell’aspetto) appare insostenibile. E siccome il luogo della residenza/roccaforte del Tartaglia è noto e documentato, ne segue considerare che la Rocca di Toscanella sorgeva nella parte sud del colle di Poggio, estendendosi dalla attuale via Torre di Lavello e forse oltre, alle mura civiche a Ovest e occupando una vasta area del colle stesso.
L’ingresso principale a tale Rocca – poi palazzo fortificato – doveva essere la porta di Poggio, essendo scomodi gli altri accessi attraverso l’abitato e i dislivelli a sud.
Degli storici basti citare L. B. Pierdomenico, il quale nel suo ‘Il Comune di Tuscania e le corporazioni artigiane nel 1400’, a pag. 23, scrive: “La rocca di Tuscania è naturalmente tutto il complesso di torri e di palazzi fortificati costruiti dal Tartaglia nel terziere di Poggio, che facevano della città una roccaforte inespugnabile.” Per costruiti da Tartaglia interpreto: riadattati, ampliati; fortificati sicuramente con la costruzione del tratto di mura a sud dell’attuale parco. Non è assurdo supporre quindi che il Tartaglia conquistata Toscanella e appropriatosi del palazzo che fu dell’Orsini, ne cancellò le insegne, lo ampliò nell’intenzione di crearvi la sede definitiva della propria famiglia nobilitata e creò con espropri le residenze, le stalle e i magazzini per le proprie truppe. Infine abbellì il palazzo e lo circondò con le proprie insegne; come ci suggeriscono inoltre gli studi di D. Andrews: ‘The medieval domestic architecture’ e ‘The walls of Tuscania’, nonché i tanti testi che collocano sempre in quella zona del colle di Poggio la residenza dei signori di Toscanella, fino alla confisca del palazzo da parte della Camera Apostolica nel 1422.
Due altre considerazioni.
Ad un esame della topografia del colle appare evidente la difficile collocazione della rocca fortificata presso la porta di Poggio, come sostiene il Giannotti, data l’esiguità di spazi appropriati, dove fra l’altro non sono state rinvenute strutture che ne giustificassero l’esistenza. Come pure non esistono notizie della presenza di un convento servita presso – o successivo – ad una Rocca, se non il rinvenimento di una pietra erratica con inciso un riferimento a tali religiosi.
Evidentissima invece l’esistenza della Rocca a sud del colle, dove la presenza di strutture murarie e fabbriche e torri, risalenti a tutto il secondo Medioevo, è evidente, ampia e documentata. Lì è plausibile supporre che sia sempre stata la Rocca fortificata dei signori di Tuscania: di fronte alle chiese principali, al Palazzo Pubblico - il vecchio Rivellino e il nuovo presso la piazza dei Bandi - a dominio dell’abitato che dal colle di S. Pietro andava estendendosi alle alture dei nuovi insediamenti.
Enio Staccini